Cassazione penale Sez. II sentenza n. 25895 del 7 luglio 2021

ECLI:IT:CASS:2021:25895PEN

Massima

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Il tentativo di reato si configura non solo quando l'agente abbia compiuto atti esecutivi diretti in modo non equivoco a commettere il delitto, ma anche quando, pur essendo ancora nella fase preparatoria, abbia definitivamente approntato il piano criminoso in ogni dettaglio, dando inizio alla sua attuazione, in modo tale che il delitto abbia una significativa probabilità di essere commesso, salvo il verificarsi di eventi indipendenti dalla sua volontà. Pertanto, la predisposizione di mezzi e strumenti, l'individuazione dell'obiettivo, la progettazione dell'azione nei minimi particolari, la progressione nell'organizzazione anche scegliendo il luogo in cui eseguire l'agguato, nonché il compimento di atti prodromici come sopralluoghi, possono integrare gli estremi del tentativo, qualora dimostrino che l'agente abbia definitivamente approntato il piano criminoso e abbia iniziato ad attuarlo, con una significativa probabilità di conseguire l'obiettivo programmato. In tali casi, la condotta dell'agente può essere ritenuta penalmente rilevante anche in assenza di atti esecutivi veri e propri, purché risulti che egli si sia portato ad un "punto di non ritorno" nella realizzazione del proposito delittuoso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAMMINO Matilde - Presidente

Dott. DI PAOLA Sergio - rel. Consigliere

Dott. AGOSTINACCHIO Luigi - Consigliere

Dott. SGADARI Giuseppe - Consigliere

Dott. SARACO Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sui ricorsi proposti da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 19/2/2020 della Corte d'appello di Milano;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e i ricorsi;
udita la relazione svolta dal Consigliere Di Paola Sergio;
Udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale FODARONI Maria Giuseppina che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' dei ricorsi.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte d'appello di Milano, con s…

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