Cassazione penale Sez. V sentenza n. 30742 del 5 agosto 2021

ECLI:IT:CASS:2021:30742PEN

Massima

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Il falso in dichiarazioni sull'identità reso a pubblico ufficiale integra il reato di cui all'art. 495 c.p., che si consuma nel momento in cui la dichiarazione falsa perviene al pubblico ufficiale, indipendentemente dalla sua successiva riproduzione in atto pubblico, non essendo idonea a elidere l'offesa al bene giuridico tutelato l'esibizione del documento di identità dopo la consumazione del reato, configurandosi tale condotta come un mero post factum. Pertanto, la responsabilità penale dell'imputato non può essere esclusa per difetto di offensività o di elemento soggettivo, né possono essere riconosciute le attenuanti generiche sulla base della sola interruzione della progressione criminosa, atteso che il reato di falso in dichiarazioni sull'identità si perfeziona con la semplice comunicazione della falsa dichiarazione al pubblico ufficiale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PEZZULLO Rosa - Presidente

Dott. ROMANO Michele - Consigliere

Dott. TUDINO Alessandri - rel. Consigliere

Dott. BORRELLI Paola - Consigliere

Dott. BRANCACCIO Matilde - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 14/01/2019 della CORTE APPELLO di ANCONA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere TUDINO ALESSANDRINA;
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore TASSONE KATE, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso;
lette le conclusioni del difensore, che ha concluso per l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO

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