Cassazione penale Sez. V sentenza n. 22 del 3 gennaio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:22PEN

Massima

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Il sindacalista, nell'esercizio del diritto di critica e denuncia di carenze e disfunzioni organizzative, non può attaccare direttamente la reputazione della persona offesa con espressioni offensive e diffamatorie, anche se contenute in una comunicazione separata e non oggetto di imputazione formale. Il giudice non può condannare l'imputato per un fatto diverso da quello contestato, in violazione dei principi di correlazione tra accusa e sentenza e di tassatività della contestazione. La valutazione della legittimità dell'esercizio del diritto di critica sindacale deve essere circoscritta ai contenuti e alle modalità della comunicazione oggetto di imputazione, senza estendersi ad altri elementi non contestati.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FAZZIOLI Edoardo - Presidente

Dott. AMATO Alfonso - Consigliere

Dott. ROTELLA Mario - Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. DIDONE Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) OS. GI. , N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 12/04/2005 TRIB. SEZ. DIST. di MARCIANISE;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. ROTELLA MARIO;

udite le conclusioni di annullamento c.r., del S.P.G. Dott. D'ANGELO.

Uditi i difensori, di P.C., Avv. VIGNOLA R. e dell'imputato Co. .

RITENUTO IN FATTO E IN DIRITTO

1 - Il Tribunale di S. M.…

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