Il Consiglio di Stato, in sede giurisdizionale, ha stabilito che l'obbligo dell'Amministrazione statale di comunicare l'avvio del procedimento volto all'eventuale annullamento dell'autorizzazione paesaggistica può essere validamente adempiuto anche attraverso meccanismi equipollenti, come l'indicazione del Ministero tra i destinatari dell'atto autorizzatorio o l'avviso della trasmissione degli atti al Ministero, i quali soddisfano adeguatamente le esigenze sottese alla comunicazione di cui all'art. 7 della Legge n. 241/1990. Inoltre, il termine perentorio di sessanta giorni per l'esercizio del potere di annullamento dell'autorizzazione paesaggistica decorre dalla data in cui la pratica, corredata della completa documentazione, perviene nella disponibilità dell'Autorità ministeriale competente, senza che tale termine possa essere sospeso, interrotto o surrettiziamente prorogato. Pertanto, il provvedimento di annullamento adottato oltre il termine di sessanta giorni dalla ricezione della documentazione completa da parte dell'Amministrazione è da ritenersi tardivo e, conseguentemente, illegittimo.