Cassazione penale Sez. V sentenza n. 14559 del 24 marzo 2017

ECLI:IT:CASS:2017:14559PEN

Massima

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Il giudizio di pericolosità sociale ai fini dell'applicazione di misure di prevenzione può legittimamente fondarsi su elementi di prova e/o indiziari tratti da procedimenti penali, anche non ancora conclusi, nonché su sentenze di assoluzione irrevocabili, senza che ciò comporti automatica esclusione della pericolosità sociale. Il sindacato di legittimità sulla motivazione del provvedimento di applicazione della misura di prevenzione è limitato alla verifica dell'esistenza di una motivazione adeguata e logicamente coerente, senza poter estendersi alla rivalutazione degli elementi di fatto acquisiti al processo, riservata alla competenza del giudice di merito. L'attualità della pericolosità sociale costituisce una questione di fatto, il cui accertamento esula dal controllo di legittimità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NAPPI Aniello - Presidente

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

Dott. FIDANZIA Andrea - Consigliere

Dott. RICCARDI Giuseppe - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nata ad (OMISSIS);
avverso il decreto del 01/03/2016 della Corte di Appello di Roma;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Giuseppe Riccardi;
lette le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. LOY M. Francesca, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO<…

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