Cassazione penale Sez. V sentenza n. 29878 del 20 agosto 2002

ECLI:IT:CASS:2002:29878PEN

Massima

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Il diritto di critica giornalistica non può essere esercitato attraverso l'utilizzo di affermazioni o allusioni che si risolvano, nella sostanza, nell'esposizione di fatti inventati o comunque non provati, poiché ciò trasmoda in un non consentito attacco personale volto a ledere l'altrui sfera morale. Pertanto, la pubblicazione di un articolo giornalistico che, pur riferendo vicende vere, contenga espressioni fortemente allusive e insinuazioni non supportate da concreti elementi di prova, integra il reato di diffamazione a mezzo stampa, non potendo essere giustificato dall'esercizio del diritto di critica. Inoltre, la valutazione del superamento del limite della continenza deve essere effettuata non solo in relazione al valore lessicale delle parole utilizzate, ma anche in considerazione del contesto complessivo dell'articolo. Infine, la pronuncia circa l'assegnazione di una provvisionale in sede penale ha carattere meramente delibativo e non acquista efficacia di giudicato in sede civile, essendo rimessa alla discrezionalità del giudice di merito, che non è tenuto a dare una specifica motivazione sul punto.

Sentenza completa

V. F. impugna per cassazione la sentenza in epigrafe, confermativa di quella del Tribunale di Monza in data 30 settembre 1998 che lo ha ritenuto responsabile di diffamazione a mezzo stampa, condannandolo anche al risarcimento dei danni subiti dalla parte civile, S. A., da liquidarsi in separata sede, con assegnazione di una provvisionale di Lire 20.000.000.
La condanna trae origine dalla pubblicazione sul quotidiano "Il Giornale", del 7 giugno 1996, di un articolo, a firma del F., dal titolo "Affossare S. in 5 mosse", che secondo i giudici di merito aveva leso la reputazione della A. perché insinuava che costei si era decisa a collaborare con la giustizia a seguito e per l'effetto della assicurazione di una sorta di impunità penale nell'inchiesta per bancarotta fraudolenta che la riguardava e di una protezione nei confronti dei "cambisti" che le avevano prestato soldi per giocare e in cambio di denaro da utilizzare "per tacitare crava…

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