Il divieto generalizzato di insediamento di medie strutture di vendita con superficie superiore a 600 mq. all'interno di una determinata zona urbanistica, qualora non risulti giustificato da esigenze di tutela dell'ambiente urbano o di razionale assetto del territorio, ma sia frutto di valutazioni relative ad interessi di natura economica, è illegittimo per contrasto con i principi di liberalizzazione del mercato dei servizi sanciti dalla normativa comunitaria e nazionale. L'amministrazione comunale è tenuta a riesaminare la domanda di ampliamento della superficie di vendita senza applicare tale divieto, valutando la compatibilità dell'insediamento con il contesto urbanistico circostante sulla base di specifiche analisi relative all'impatto sui flussi di traffico e sulla dotazione infrastrutturale. Le limitazioni all'esercizio dell'attività economica possono essere ammesse solo se rispondenti a motivi imperativi di interesse generale e proporzionate agli obiettivi perseguiti, non potendo essere giustificate da meri interessi di regolazione del mercato o di tutela della concorrenza tra imprese già insediate.