Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 23842 del 29 maggio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:23842PEN

Massima

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Il direttore dei lavori di un'opera pubblica, in qualità di pubblico ufficiale, risponde del delitto di falso ideologico previsto dall'art. 479 c.p. per l'attestazione, totalmente o parzialmente non veritiera, circa lo stato di avanzamento dei lavori, commessa per conto della committenza pubblica. Il concorso nel reato di falso ideologico non è escluso dalla qualità di consulente esterno della impresa privata appaltatrice, ove il predetto abbia fornito un contributo materiale e morale al direttore dei lavori per la falsa attestazione, facendo risultare dalla documentazione di cantiere delle spese maggiori di quelle effettivamente sostenute dall'impresa, così precostituendo a favore del pubblico ufficiale e in accordo con esso, la base documentale utile ad attestare come veritiera l'esecuzione dei lavori. Lo stato di avanzamento lavori (SAL), benché atto pubblico, non può definirsi atto di fede privilegiata ai fini della ricorrenza dell'ipotesi aggravata di cui all'art. 476 c.p., comma 2, essendo necessario che il pubblico ufficiale sia fornito di una speciale potestà documentatrice, attribuita da una legge o da norme regolamentari anche interne, ovvero desumibili dal sistema, in forza della quale l'atto assume una presunzione di verità assoluta, ossia di massima certezza eliminabile solo con l'accoglimento della querela di falso o con sentenza penale. Le esigenze cautelari, sub specie del pericolo di reiterazione dei reati, devono essere fondate su elementi concreti ed oggettivi, attinenti al caso di specie, che rendano tale esigenza reale ed attuale, non potendosi desumere il pericolo di reiterazione sulla base di valutazioni meramente congetturali o di legami con altri indagati, in assenza di elementi specifici che facciano ritenere la concreta possibilità e occasione per l'indagato di commettere ulteriori reati analoghi a quelli per cui si procede.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIDELBO Giorgio - Presidente

Dott. COSTANZO Angelo - Consigliere

Dott. RICCIARELLI Massimo - Consigliere

Dott. AMOROSO Giovann - rel. Consigliere

Dott. VIGNA Maria Sabina - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la ordinanza del 03/01/2019 emessa dal Tribunale di Catanzaro;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Riccardo Amoroso;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale, Dr. Birritteri Luigi, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;
udito l'avvocato, (OMISSIS), difensore di fiducia di (OMISSIS), che insiste nell'accoglimento dei mot…

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