Cassazione penale Sez. V sentenza n. 28590 del 8 giugno 2017

ECLI:IT:CASS:2017:28590PEN

Massima

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Il reato di atti persecutori (c.d. stalking) si configura quando la condotta dell'agente, caratterizzata da minacce, molestie, appostamenti e pedinamenti, crea un grave e perdurante stato di ansia e di paura nella vittima, costringendola ad alterare le proprie abitudini di vita. La reiterazione delle condotte, anche attraverso mezzi di comunicazione telematici, e il concreto pericolo per l'incolumità della persona offesa sono elementi essenziali per l'integrazione del reato, la cui sussistenza non può essere esclusa sulla base della mera litigiosità pregressa tra i soggetti coinvolti. La valutazione della credibilità della persona offesa, quale testimone chiave dell'accusa, deve essere effettuata dal giudice di merito in modo puntuale e congruamente motivato, tenendo conto di eventuali riscontri oggettivi, senza che il giudice di legittimità possa sindacare tale apprezzamento se sorretto da argomentazioni logiche ed esaustive. L'esclusione della punibilità per particolare tenuità del fatto e la concessione della sospensione condizionale della pena sono subordinate alla verifica di specifici presupposti di legge, la cui mancata sussistenza non può essere censurata in sede di legittimità se adeguatamente motivata dal giudice di merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NAPPI Aniello - Presidente

Dott. VESSICHELLI Maria - rel. Consigliere

Dott. GORJAN Sergio - Consigliere

Dott. RICCARDI Giuseppe - Consigliere

Dott. AMATORE Roberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS) a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 05/04/2016 della CORTE APPELLO di MILANO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 24/03/2017, la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa VESSICHELLI MARIA;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. CORASANITI GIUSEPPE, che ha concluso per il rigetto.
RITENUTO IN FATTO
Propone personalmente ricorso per cassazione (OMISSIS) avverso la sentenza della Corte d'appello …

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