Cassazione penale Sez. V sentenza n. 22669 del 24 maggio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:22669PEN

Massima

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Il provvedimento di custodia cautelare in carcere perde la sua funzione cautelare e diviene inammissibile una volta che la sentenza di condanna a pena detentiva sia divenuta irrevocabile, in quanto la definitivita' del titolo esecutivo apre una fase ontologicamente incompatibile con la verifica demandata al tribunale ordinario a fini cautelari. In tale ipotesi, infatti, l'esigenza di non creare una soluzione di continuita' tra l'applicazione della misura e l'esecuzione della condanna impedisce la rimessione in liberta' del condannato, anche in caso di sospensione dell'esecuzione disposta ai sensi dell'articolo 656 c.p.p., comma 10. Pertanto, l'impugnazione cautelare avverso il rigetto della richiesta di sostituzione della custodia cautelare in carcere diviene inammissibile, in quanto la definitivita' del titolo esecutivo rende incompatibile la verifica demandata al tribunale ordinario a fini cautelari.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAPUTO Angelo - Presidente

Dott. BORRELLI Paola - Consigliere

Dott. BRANCACCIO Matilde - Consigliere

Dott. SGUBBI Vincenz - rel. Consigliere

Dott. GIORDANO Rosaria - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato a CASOLI il 14/08/1966
avverso l'ordinanza del 06/02/2023 del TRIB. LIBERTA' di L'AQUILA
udita la relazione svolta dal Consigliere VINCENZO SGUBBI;
lette le conclusioni del PG PERLA LORI che ha concluso per il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con l'ordinanza impugnata il Tribunale di L'Aquila, decidendo ai sensi dell'articolo 310 c.p.p., ha confermato il provvedimento reso ai sensi dell'articolo 299 c.p.p. dalla Corte di appello di L&#…

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