Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 24433 del 28 agosto 2020

ECLI:IT:CASS:2020:24433PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'ambito del procedimento di prevenzione, può sindacare la motivazione del provvedimento di applicazione della misura di prevenzione solo nei casi di motivazione inesistente o meramente apparente, essendo precluso il controllo sulla mera illogicità della motivazione. Pertanto, il provvedimento di conferma della misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza è legittimo laddove la motivazione, pur sintetica, dia conto in modo adeguato degli elementi di fatto e di diritto posti a fondamento del giudizio di attualità della pericolosità sociale del proposto, senza necessità di un'analitica confutazione di tutte le deduzioni difensive. In particolare, il giudice di merito può legittimamente fondare il proprio convincimento sulla persistenza della pericolosità sociale del proposto sulla base degli elementi di fatto già accertati in precedenza, senza che sia necessario un nuovo e autonomo accertamento, purché tale valutazione sia adeguatamente motivata anche in relazione all'eventuale distanza temporale tra i due gradi di giudizio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MOGINI Stefano - Presidente

Dott. CRISCUOLO Anna - Consigliere

Dott. CALVANESE Ersilia - rel. Consigliere

Dott. BASSI Alessandra - Consigliere

Dott. SILVESTRI Pietro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso il decreto del 28/11/2019 della Corte di appello di Roma;
visti gli atti, il provvedimento denunziato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));
lette le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. ((omissis)), che ha concluso chiedendo che ricorso sia dichiarato inammissibile.
RITENUTO IN FATTO
1. Con il decreto in epigrafe indicato, la Corte di appello di Roma confermava il decreto …

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