Consiglio di Stato sentenza n. 2109 del 2013

ECLI:IT:CDS:2013:2109SENT

Massima

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La predisposizione e l'approvazione del piano cave costituiscono l'esercizio di una potestà pianificatoria discrezionale dell'autorità pubblica, volta a contemperare molteplici interessi pubblici e privati, tra cui la tutela dell'ambiente, del paesaggio e l'ordinato sfruttamento delle risorse naturali finite. In tale contesto, il privato non vanta alcuna pretesa giuridicamente tutelata circa l'inserimento di aree di proprio interesse negli ambiti estrattivi o l'assegnazione di specifici quantitativi massimi di materiale estraibile, essendo rimessa all'amministrazione la valutazione comparativa degli interessi in gioco. L'esercizio di tale discrezionalità non può essere sindacato in sede giurisdizionale, salvo che non risulti manifestamente illogico, irragionevole o in contrasto con i criteri normativamente previsti, i quali hanno mero valore indicativo e tendenziale, potendo essere derogati per prevalenti esigenze di carattere generale. Pertanto, la riduzione delle volumetrie estrattive assegnate ad un determinato ambito estrattivo, pur in presenza di riserve disponibili, non determina di per sé l'illegittimità del piano cave, rientrando tale scelta nell'alveo della discrezionalità pianificatoria, purché adeguatamente motivata e non in contrasto con i principi di tutela ambientale e paesaggistica. Eventuali errori di calcolo o esigenze sopravvenute di un operatore estrattivo potranno essere valutati dall'amministrazione in sede di variante al piano, senza che ciò comporti l'illegittimità del provvedimento originario.

Sentenza completa

N. 03179/2012
REG.RIC.

N. 02109/2013REG.PROV.COLL.

N. 03179/2012 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quinta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 3179 del 2012, proposto da:
N.C.T. S.p.A. con Unico Socio, in persona del legale rappresentante in carica, rappresentata e difesa dagli avvocati ((omissis)), ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio eletto presso ((omissis)) in Roma, via ((omissis)), 5;

contro

Regione Lombardia, in persona del legale rappresentante in carica, rappresentata e difesa dall'avv. ((omissis)), con domicilio eletto presso l’avv. ((omissis)) in Roma, via Nicolò Porpora, 16; Provincia di Bergamo;

per la riforma

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