Cassazione penale Sez. II sentenza n. 26766 del 12 luglio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:26766PEN

Massima

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Il medico dipendente di una struttura sanitaria pubblica che, attraverso il rilascio di certificazioni mediche attestanti falsamente la propria inidoneità lavorativa, si assenta dal servizio pubblico per svolgere contestualmente attività lavorativa presso una struttura privata, realizza il delitto di truffa aggravata ai danni dell'ente pubblico, in quanto tale condotta integra gli elementi costitutivi del reato di truffa, consistenti nell'induzione in errore dell'ente pubblico datore di lavoro circa la propria effettiva condizione di salute, al fine di procurare a sé un ingiusto profitto patrimoniale rappresentato dalla retribuzione percepita indebitamente durante l'assenza dal servizio pubblico. Tuttavia, il reato di truffa così realizzato risulta estinto per intervenuta prescrizione, in applicazione della normativa vigente al momento della pronuncia della sentenza di primo grado, che prevede un termine prescrizionale di sette anni e sei mesi, aumentato dei periodi di sospensione per rinvii dovuti ad astensioni o impegni dei difensori, per un totale di otto anni, sei mesi e cinque giorni, con conseguente declaratoria di estinzione del reato per intervenuta prescrizione, fermo restando la conferma delle statuizioni civili a favore dell'ente pubblico danneggiato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. CARMENINI Secondo Liber - Consigliere

Dott. NUZZO Laurenza - Consigliere

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

CE. RI. MA. , nato a (OMESSO);

avverso la sentenza della Corte di appello di Potenza del 24/10/2008;

sentita la relazione del consigliere CARMENINI;

sentite le conclusioni del p.g. dr. Aurelio GALASSO che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso;

udito il difensore avv. Carletti Cristina, che ha concluso, quale sost. processuale dell'avv. Aldino Michele per l'accoglimento dei ricorsi.

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