Cassazione penale Sez. I sentenza n. 4929 del 5 febbraio 2020

ECLI:IT:CASS:2020:4929PEN

Massima

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Il pericolo di incendio, ai fini della configurabilità del reato di danneggiamento seguito da pericolo di incendio di cui all'art. 424 c.p., comma 1, deve essere valutato sulla base di una prognosi postuma, ex ante e a base parziale, avuto riguardo alla probabilità che il fuoco evolva in incendio vero e proprio, desunta dalla situazione di fatto e, in particolare, dalle dimensioni del fuoco stesso in relazione al suo oggetto, senza che assumano rilevanza eventuali fattori imprevedibili o sopravvenuti, come il tempestivo intervento di spegnimento. La valutazione del pericolo non può essere fondata sulla mera percezione soggettiva di un rischio, ma deve basarsi su elementi oggettivi relativi alle caratteristiche dell'innesco, della mole e durata delle fiamme, della loro velocità di sviluppo e dei danni comunque provocati. Ai fini della concessione della sospensione condizionale della pena, il limite di età rilevante è quello vigente al momento della commissione del reato, ma il mancato esame della relativa richiesta da parte del giudice di appello, pur se la pena sia stata ricondotta entro il limite ordinario, non può essere censurato in sede di legittimità qualora l'imputato non l'abbia formulata neppure in secondo grado.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. TARDIO Angela - Presidente

Dott. FIORDALISI Domenico - Consigliere

Dott. BINENTI Roberto - Consigliere

Dott. CENTOFANTI Francesco - Consigliere

Dott. APRILE Stefano - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nata a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 12/10/2017 della Corte di appello di Venezia;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Francesco Centofanti;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. CENICCOLA Elisabetta, che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza in epigrafe la Corte di appello di Venezia confermava, in punto di penale res…

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