La parte civile non è legittimata a proporre ricorso per cassazione avverso la sentenza del giudice di pace che dichiara l'estinzione del reato per intervenuto risarcimento del danno ai sensi dell'art. 35 del d.lgs. n. 274 del 2000, salvo il caso in cui la citazione a giudizio dell'imputato sia stata chiesta dalla persona offesa con ricorso immediato ai sensi dell'art. 21 del medesimo decreto. Ciò in quanto la sentenza di proscioglimento per estinzione del reato non contiene alcun capo concernente gli interessi civili sull'esistenza del danno e sulla sua entità, limitandosi a verificare in via sommaria e incidentale la congruità del risarcimento offerto ai soli fini dell'estinzione del reato, senza produrre alcun effetto pregiudizievole nei confronti della parte civile. Pertanto, la parte civile non ha interesse a proporre impugnazione, non essendo la sentenza idonea ad arrecare alcun vantaggio ai fini dell'azione civilistica. Diversamente, la parte civile è legittimata a impugnare le sentenze di assoluzione, in quanto queste, giudicando sulla responsabilità penale, contengono normalmente un espresso rigetto della domanda civile e compiono una valutazione in fatto che ha effetti pregiudizievoli sulla richiesta di risarcimento.