Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 34086 del 6 agosto 2013

ECLI:IT:CASS:2013:34086PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio che, in violazione dei doveri di imparzialità e correttezza nell'esercizio delle proprie funzioni, procuri intenzionalmente a sé o ad altri un ingiusto vantaggio patrimoniale o arrechi ad altri un ingiusto danno, integra il reato di abuso di ufficio di cui all'articolo 323 del codice penale, anche qualora la condotta si ponga in contrasto con il principio costituzionale di imparzialità della pubblica amministrazione di cui all'articolo 97 della Costituzione. Tale principio, infatti, pur avendo natura programmatica, esprime un divieto di favoritismi e di ingiustificate preferenze, imponendo al pubblico agente una precisa regola di comportamento di immediata applicazione. Pertanto, la violazione di tale principio, qualora si traduca in una condotta intenzionalmente volta a procurare un ingiusto vantaggio o a cagionare un ingiusto danno, è idonea a integrare gli estremi del reato di abuso di ufficio, a prescindere dalla sussistenza di una specifica violazione di legge o di regolamento. Ciò vale anche nel caso in cui il soggetto agente, pur non essendo formalmente investito di una pubblica funzione, di fatto svolga attività funzionali agli interessi pubblici, con l'acquiescenza o il consenso, anche tacito, della pubblica amministrazione. In tali ipotesi, il soggetto deve essere considerato incaricato di pubblico servizio ai fini dell'applicazione del reato di abuso di ufficio, a nulla rilevando che egli non faccia parte dell'organo formalmente preposto all'esercizio della funzione pubblica oggetto di abuso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MILO Nicola - Presidente

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - Consigliere

Dott. APRILE E. - rel. Consigliere

Dott. PATERNO' RADDUSA Benedet - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Procuratore generale della Repubblica presso la Corte di appello di Torino:

nel procedimento nei confronti di:

1. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);

2. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza del 05/12/2011 della Corte di appello di Torino;

visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Ercole Aprile;

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. Geraci V…

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