Cassazione penale Sez. III sentenza n. 11827 del 13 marzo 2013

ECLI:IT:CASS:2013:11827PEN

Massima

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Il tentativo di frode in commercio di cui all'art. 515 c.p. non richiede l'effettiva messa in vendita del prodotto, essendo sufficiente l'accertamento della destinazione alla vendita del prodotto diverso per origine, provenienza, qualità o quantità da quelle dichiarate o pattuite. Ai fini della configurabilità del tentativo, è necessario che siano posti in essere atti idonei e univocamente diretti alla commissione del reato, tali da dimostrare, secondo un giudizio ex ante, la capacità potenziale dell'azione di produrre l'evento che la norma penale mira ad impedire. La detenzione per la vendita di prodotti diversi per origine, provenienza, qualità o quantità da quelli indicati integra il tentativo di frode in commercio, a prescindere dall'inizio di una trattativa con un potenziale acquirente, essendo sufficiente l'accertamento della destinazione alla vendita. L'elemento soggettivo del reato di tentata frode in commercio è integrato dalla consapevolezza dell'agente, in qualità di responsabile della produzione e della vendita del prodotto, del trattamento cui il bene è stato sottoposto, a prescindere dal fatto che il prodotto non sia stato effettivamente venduto dopo il prelevamento dei campioni e prima del sequestro. Eventuali irregolarità nella procedura di prelievo dei campioni per le analisi non inficiano la validità delle stesse, qualora il giudice di merito, attraverso un'adeguata e logica motivazione, abbia escluso che tali irregolarità abbiano avuto incidenza sulla genuinità e attendibilità dei risultati analitici.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SQUASSONI Claudia - Presidente

Dott. LOMBARDI Alfredo M. - Consigliere

Dott. AMORESANO Silvio - rel. Consigliere

Dott. ORILIA Lorenzo - Consigliere

Dott. GAZZARA Santi - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) nato il (OMISSIS);

avverso la sentenza del 25.1.2012 della Corte di Appello di Palermo;

sentita la relazione svolta dal ((omissis));

sentite le conclusioni del P. G., dr. ((omissis)), che ha chiesto rigettarsi il ricorso;

sentito il difensore, avv. (OMISSIS), che ha concluso per l'accoglimento del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con sentenza del 25.1.2012 la Corte di Appello di Palermo, in parziale riforma della sentenza del Tribunale …

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