Cassazione penale Sez. V sentenza n. 24579 del 23 giugno 2021

ECLI:IT:CASS:2021:24579PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il diritto di cronaca e di critica, costituzionalmente garantito dall'art. 21 Cost., impone che la pena detentiva per il reato di diffamazione a mezzo stampa possa essere irrogata solo in presenza di circostanze eccezionali, in quanto la libertà di espressione costituisce un valore primario che deve essere tutelato anche quando siano valicati i limiti del diritto di cronaca e di critica. Pertanto, l'applicazione della pena detentiva, ancorché condizionalmente sospesa, per il reato di diffamazione a mezzo stampa, richiede la ricorrenza di circostanze eccezionali che ne giustifichino la severità, in linea con gli orientamenti della Corte EDU, la quale ha affermato che l'irrogazione di tale sanzione, in assenza di tali circostanze, non sarebbe proporzionata agli scopi legittimi perseguiti e violerebbe l'art. 10 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo, relativo alla libertà di espressione. Inoltre, la diffusione di un messaggio diffamatorio attraverso l'uso di una bacheca "facebook" integra un'ipotesi di diffamazione aggravata ai sensi dell'art. 595, comma 3, c.p., in quanto la condotta in tal modo realizzata è potenzialmente capace di raggiungere un numero indeterminato, o comunque quantitativamente apprezzabile, di persone. Infine, la pubblicazione del contenuto diffamatorio anche su un quotidiano online deve essere equiparata alla pubblicazione a mezzo stampa cartacea, in quanto la testata giornalistica telematica è funzionalmente assimilabile a quella tradizionale in formato cartaceo, rientrando nella nozione di "stampa" di cui alla L. n. 47 del 1948, art. 1.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZAZA Carlo - Presidente

Dott. PEZZULLO Rosa - rel. Consigliere

Dott. SCARLINI Enrico V. S. - Consigliere

Dott. ROMANO Michele - Consigliere

Dott. RICCARDI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 03/06/2019 della CORTE APPELLO di PALERMO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere PEZZULLO ROSA;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore FILIPPI PAOLA.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza emessa in data 3.6.2019, la Corte di Appello di Palermo ha confermato la sentenza del Tribunale di Agrigento del 22.1.2018 di condanna di (OMISSIS), concesse le circostan…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.