Cassazione penale Sez. V sentenza n. 44368 del 31 ottobre 2013

ECLI:IT:CASS:2013:44368PEN

Massima

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Il diritto di critica politica, pur consentendo l'uso di toni aspri e giudizi ingiuriosi, non può scriminare la falsa attribuzione di condotte scorrette utilizzata come fondamento per l'esposizione a critica di un personaggio pubblico. Affinché la critica sia legittima, è necessario che quanto riferito rispetti un nucleo di veridicità, senza tramodare in gratuiti attacchi alla sfera personale del destinatario. L'onere di verificare la fondatezza delle notizie divulgate è più attenuato rispetto all'esercizio del diritto di cronaca, in quanto la critica esprime un giudizio di valore che non può pretendersi rigorosamente obiettivo. Tuttavia, qualora le espressioni utilizzate rimangano al livello di mere offese non verificabili e non verificate, capaci di investire il soggetto preso di mira con attacchi risoltisi in un dileggio personale, esse non possono essere scriminate dal diritto di critica politica, essendo idonee a cagionare un danno alla reputazione e alla stima sociale della persona offesa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUNO Paolo Antoni - Presidente

Dott. VESSICHELLI Maria - rel. Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

Dott. LIGNOLA Ferdinando - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 423/2010 CORTE APPELLO di CATANZARO, del 01/10/2012

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 17/07/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. VESSICHELLI MARIA;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ANIELLO Roberto, che ha concluso per il rigetto;

Udito, per la parte civile, l'Avv. (OMISSIS);

Udito il difensore Avv. (OMISSIS).

FATTO E DI…

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