Cassazione penale Sez. V sentenza n. 23231 del 9 giugno 2011

ECLI:IT:CASS:2011:23231PEN

Massima

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Il rilascio di una dichiarazione falsa in sede di autocertificazione, attestante il possesso di requisiti morali per il conseguimento di un'autorizzazione amministrativa, integra il reato di falso ideologico, anche qualora il dichiarante abbia già ottenuto in passato la medesima autorizzazione, in quanto egli è comunque consapevole del significato e della portata della dichiarazione resa, non potendo invocare l'ignoranza o la non chiara comprensione del contenuto della stessa. Inoltre, la divergenza tra il fatto contestato e quello accertato non determina una violazione del principio di corrispondenza tra accusa e sentenza, qualora il fatto effettivamente ritenuto provato sia riconducibile alla medesima fattispecie di reato e non comporti una compressione del diritto di difesa dell'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AMATO Alfonso - Presidente

Dott. SANDRELLI ((omissis)) - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - rel. Consigliere

Dott. BRUNO ((omissis)) - Consigliere

Dott. SABEONE Gerardo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) DE. MA. AN. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 1078/2007 CORTE APPELLO di LECCE, del 10/05/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 21/04/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. MAURIZIO FUMO;

Udito il PG in persona del sost. proc. gen. Dott. DE SANTIS Fausto, che ha concluso chiedendo rigettarsi il ricorso.

RILEVATO IN FATTO

La CdA di Lecce, con la sent…

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