Cassazione penale Sez. V sentenza n. 28331 del 3 luglio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:28331PEN

Massima

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Il reato di diffamazione aggravata ai sensi dell'art. 595, comma 3, c.p. si configura quando l'offesa alla reputazione altrui è arrecata attraverso l'utilizzo di qualsiasi mezzo di pubblicità diverso dalla stampa, come nel caso della pubblicazione di frasi offensive su un social network, in quanto tale condotta è potenzialmente idonea a raggiungere un numero indeterminato o comunque apprezzabile di persone. Ai fini della sussistenza dell'elemento soggettivo del reato, è sufficiente la consapevolezza da parte dell'agente di formulare giudizi oggettivamente lesivi della reputazione della persona offesa, senza che sia necessaria la specifica volontà di diffamare. La valutazione della portata offensiva delle espressioni utilizzate deve tenere conto non solo del tenore del linguaggio impiegato, ma anche dell'eccentricità delle modalità di esercizio della critica, restando fermo il limite del rispetto dei valori fondamentali, che devono ritenersi superati quando la persona offesa, oltre che al ludibrio della sua immagine, sia esposta al pubblico disprezzo. Il giudice di legittimità può conoscere e valutare l'offensività della frase ritenuta lesiva della reputazione altrui, dovendo in caso di esclusione di tale requisito pronunciare sentenza di assoluzione dell'imputato. Ai fini del risarcimento del danno morale, è sufficiente l'accertamento del comprensibile e accentuato turbamento conseguente all'essere oggetto di espressioni volgari ed offensive, divenute argomento di conversazione, anche se solo virtuale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Presidente

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

Dott. SESSA Renata - Consigliere

Dott. PILLA Egle - rel. Consigliere

Dott. BORRELLI Paola - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 10/03/2022 della CORTE APPELLO di ANCONA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere EGLE PILLA;
Letta la requisitoria del Sostituto Procuratore generale della Corte di Cassazione, PAOLA MASTROBERARDINO, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.
Lette le conclusioni pervenute in data 27 aprile 2023 del difensore di fiducia, avv. (OMISSIS), per la ricorrente, il qu…

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