Cassazione penale Sez. V sentenza n. 45680 del 22 novembre 2012

ECLI:IT:CASS:2012:45680PEN

Massima

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Il sequestro preventivo finalizzato alla confisca di beni immobili può essere disposto quando sussistono gravi indizi di colpevolezza in ordine a reati di traffico di sostanze stupefacenti e vi siano elementi idonei a ritenere che tali beni siano stati acquistati con i proventi di attività illecite, anche in assenza di una ricostruzione dei redditi leciti del soggetto che ne risulta intestatario, il quale non abbia fornito prova di poter far fronte all'investimento effettuato con mezzi di provenienza lecita. In tali casi, il carattere fittizio dell'intestazione del bene in favore di un soggetto interposto può essere desunto dalla mancata allegazione di redditi leciti sufficienti a giustificare l'acquisto, nonché dalla circostanza che i proventi dell'attività illecita contestata non possano essere riferiti al soggetto intestatario. La motivazione del provvedimento di sequestro preventivo è adeguata quando, pur senza entrare in dettagli procedurali, illustra in modo chiaro e logico i gravi indizi di colpevolezza, l'assenza di attività economiche lecite idonee a consentire l'acquisto del bene e gli elementi che inducono a ritenere fittizia l'intestazione, in modo da rendere comprensibile l'iter logico seguito dal giudice.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GRASSI Aldo - Presidente

Dott. BEVERE Antonio - Consigliere

Dott. SABEONE Gerardo - Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nata a (OMISSIS);

avverso l'ordinanza del 05/04/2012 del Tribunale di L'Aquila R.G. n. 34/2012;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita in Camera di Consiglio la relazione svolta dal ((omissis));

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale dott. ANIELLO Roberto che ha concluso per il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

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