Cassazione penale Sez. II sentenza n. 29417 del 22 luglio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:29417PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così sintetizzato: Il reato di resistenza a pubblico ufficiale (art. 337 c.p.) si configura non solo quando il soggetto oppone una mera resistenza passiva, ma anche quando pone in essere atti di violenza diretti a neutralizzare l'azione del pubblico ufficiale e a sottrarsi alla sua presa, come nel caso di energica divincolarsi al fine di darsi alla fuga. Inoltre, il giudice non è tenuto a valutare analiticamente tutti gli elementi di cui all'art. 133 c.p. per la concessione delle attenuanti generiche, essendo sufficiente motivare adeguatamente in relazione ad alcuni di essi, come i precedenti penali e la gravità del fatto. Infine, il mancato tempestivo deposito di un certificato medico attestante l'impedimento del difensore a comparire all'udienza comporta l'inammissibilità del relativo motivo di ricorso, in applicazione dell'art. 420-ter, comma 5, c.p.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COSENTINO Giuseppe M. - Presidente

Dott. PAGANO Filiberto - rel. Consigliere

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) DI. ST. RO. , N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 2238/2010 CORTE APPELLO di MILANO, del 17/09/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 11/05/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. FILIBERTO PAGANO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)), che ha concluso per il rigetto del ricorso.

OSSERVA

Di. St. Ro. ricorre avverso la sen…

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