Cassazione penale Sez. I sentenza n. 229 del 30 aprile 1994
ECLI:IT:CASS:1994:229PEN
Massima
Massima ufficiale
Ai fini dell`emissione di una misura cautelare, il giudizio di attendibilita` delle dichiarazioni accusatorie rese dal coindagato o da persona indagata per un reato connesso non ha la funzione di fornire la prova della verita` del fatto per cui si procede, che deve essere ancora accertato, ma solo quella di verificare che il dichiarante o i dichiaranti hanno detto la verita` in relazione a circostanze non marginali riferibili all`accusato. (In motivazione, la S.C. ha chiarito che le dichiarazioni in parola devono essere convalidate da altri elementi, ma ha precisato che questi ultimi possono consistere in fatti di qualsivoglia specie e natura, ivi comprese le dichiarazioni di altri indagati che siano ritenute dal giudice di merito coincidenti, nella loro essenza, con quelle rese dal o dai primi accusatori). conforme: Sen 11/08/1993 1719 sez 3 Pen
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