Il giudice amministrativo, nell'ambito del giudizio di ottemperanza di cui all'art. 33 della legge n. 1034/1971, può nominare un commissario ad acta per dare esecuzione alla sentenza precedentemente emessa, qualora l'amministrazione resistente persista nella sua inerzia e inadempienza. Tale nomina è finalizzata a garantire l'effettività della tutela giurisdizionale e il rispetto del giudicato, principi fondamentali dell'ordinamento. Il commissario ad acta, magistrato amministrativo a riposo, è investito del potere di compiere tutti gli atti necessari per l'esecuzione della sentenza entro il termine assegnato, superando l'inerzia dell'amministrazione. L'inottemperanza dell'amministrazione al giudicato comporta altresì la condanna al pagamento delle spese processuali, quale ulteriore strumento di pressione per l'adempimento. La nomina del commissario ad acta e la condanna alle spese rappresentano pertanto rimedi giurisdizionali volti a garantire l'attuazione concreta della decisione giudiziale e il rispetto del principio di effettività della tutela, a fronte dell'inadempimento della pubblica amministrazione.