Cassazione penale Sez. V sentenza n. 31092 del 19 luglio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:31092PEN

Massima

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Il reato di associazione per delinquere si configura quando sussiste un vincolo associativo continuativo tra tre o più persone, finalizzato alla commissione di una serie indeterminata di delitti, con la predisposizione comune dei mezzi occorrenti per la realizzazione del programma delinquenziale e con la permanente consapevolezza di ciascun associato di far parte del sodalizio criminoso e di essere disponibile ad operare per l'attuazione del programma stesso. Ai fini della configurabilità del reato associativo, non è necessaria la prova di un accordo espresso e formale, essendo sufficiente l'esistenza di un vincolo associativo, anche tacito, diretto alla realizzazione di un programma criminoso unitario e duraturo nel tempo. Il ruolo del singolo partecipante all'associazione può essere anche di mero supporto o di agevolazione, purché consapevole di contribuire al raggiungimento degli scopi del sodalizio. La Corte di Cassazione, in sede di impugnazione dei provvedimenti cautelari, non può riesaminare gli elementi fattuali e probatori valutati dal giudice di merito, ma deve limitarsi a verificare la logicità e la congruità della motivazione del provvedimento impugnato, senza poter sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito. Pertanto, quando la motivazione del provvedimento cautelare risulta adeguata e immune da vizi logici, il ricorso per cassazione deve essere rigettato, con condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARASCA Gennaro - Presidente

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. LAPALORCIA Grazia - Consigliere

Dott. SABEONE Gerardo - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso l'ordinanza emessa dal tribunale del riesame di Napoli il 3.7.2012;

visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere dott. Alfredo Guardiano;

udito il pubblico ministero nella persona del sostituto procuratore generale dott. STABILE Carmine, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

udito per il ricorrente il difensore di fiducia, avv. (OMISSIS), …

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