Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 10429 del 7 marzo 2018

ECLI:IT:CASS:2018:10429PEN

Massima

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La partecipazione ad un'associazione di tipo mafioso non cessa automaticamente per il sopravvenuto stato detentivo dell'imputato, in quanto la struttura complessa e i forti legami tra gli aderenti al sodalizio consentono la prosecuzione della partecipazione anche durante la detenzione, attraverso contatti e la disponibilità a riassumere un ruolo attivo alla cessazione dell'impedimento. Pertanto, la responsabilità per il reato di partecipazione ad associazione mafiosa può essere correttamente affermata anche sulla base della percezione, da parte dell'imputato detenuto, di un "sostegno" economico da parte del clan sotto forma di uno "stipendio" fisso mensile, in conformità con quanto accertato in altri procedimenti giudiziari definitivi riguardanti il medesimo sodalizio. Inoltre, il termine di prescrizione per il reato di partecipazione ad associazione mafiosa, tenuto conto della recidiva reiterata, è pari a quindici anni, e pertanto non risulta spirato al momento della pronuncia della sentenza impugnata. Infine, la responsabilità per il reato di traffico di stupefacenti può essere affermata sulla base di molteplici e concludenti elementi probatori, quali le captazioni telefoniche e i sequestri di droga effettuati in occasione dell'arresto di coimputati, senza che sia necessaria l'indicazione di fatti concreti di cessione o detenzione, essendo sufficiente la c.d. "droga parlata".

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PAOLONI Giacomo - Presidente

Dott. TRONCI Andrea - Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - rel. Consigliere

Dott. SCALIA Laura - Consigliere

Dott. COSTANTINI Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 13/10/2016 della CORTE APPELLO di CATANIA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. CAPOZZI ANGELO;
Udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott.ssa CARDIA DELIA che ha concluso per l'annullamento senza rinvio per il ricorrente (OMISSIS), in relazione al capo O per intervenuta prescrizione e la rideterminazione della pena…

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