Cassazione penale Sez. II sentenza n. 16085 del 12 aprile 2019

ECLI:IT:CASS:2019:16085PEN

Massima

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Il reato di estorsione si configura quando l'agente, mediante minaccia o violenza, costringe la vittima a consegnare un profitto ingiusto, a prescindere dalla effettiva riscuotibilità dei titoli consegnati, essendo sufficiente che la condotta abbia determinato un danno patrimoniale, anche solo potenziale, per la persona offesa. La prova della responsabilità penale può fondarsi sulle dichiarazioni della persona offesa, purché sorrette da elementi di riscontro oggettivi, senza che assuma rilievo la sua inaffidabilità soggettiva derivante da precedenti giudiziari. Il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nella valutazione del compendio probatorio, il cui esito è incensurabile in sede di legittimità, salvo che non risulti viziato da manifesta illogicità o contraddittorietà.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Presidente

Dott. MANTOVANO Alfredo - Consigliere

Dott. DI PAOLA Sergio - Consigliere

Dott. FILIPPINI Stefano - rel. Consigliere

Dott. SARACO Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 28/09/2017 della CORTE APPELLO di ANCONA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. FILIPPINI STEFANO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott.ssa COCOMELLO ASSUNTA, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.
udito il difensore avv. (OMISSIS) che si riporta ai motivi.
RITENUTO IN FA…

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