Cassazione penale Sez. III sentenza n. 39846 del 26 settembre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:39846PEN

Massima

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Il giudice, nel valutare la possibilità di sostituire la pena detentiva breve con la pena pecuniaria, deve tenere conto esclusivamente dei criteri indicati dall'art. 133 c.p., tra cui le condizioni di vita individuale, familiare e sociale dell'imputato, senza che le sue disagiate condizioni economiche possano ostare a tale sostituzione. Infatti, la prognosi di inadempimento, ostativa alla sostituzione in forza dell'art. 58, comma 2, della legge n. 689 del 1981, si riferisce soltanto alle pene sostitutive della detenzione accompagnate da prescrizioni, ossia la semidetenzione e la libertà controllata, e non alla pena pecuniaria sostitutiva, che non prevede alcuna particolare prescrizione. Pertanto, il giudice deve valutare la possibilità di sostituire o meno la pena detentiva alla luce delle finalità dell'istituto, avuto riguardo ai più ampi criteri indicati dalla legge, nell'ottica della funzione rieducativa della pena, senza che le condizioni economiche del condannato possano precludere tale sostituzione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIALE Aldo - Presidente

Dott. GRILLO Renato - Consigliere

Dott. AMORESANO Silvio - Consigliere

Dott. GAZZARA Santi - Consigliere

Dott. ACETO Aldo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza del 10/04/2012 della Corte di appello di Caltanissetta;

visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere ((omissis));

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale BALDI Fulvio, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Il 10/04/2012 la Corte d'appello di Caltanissetta ha confermato la sentenza del 19/05/2…

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