La massima giuridica che si può estrarre dalla sentenza è la seguente: Il Comune, nel riesaminare una domanda di concessione edilizia annullata per vizi procedurali, è tenuto ad applicare la normativa previgente vigente al momento dell'originaria presentazione della domanda, ai sensi dell'art. 103, comma 2, della L.P. n. 9/2018, senza dover valutare eventuali interventi edilizi abusivi realizzati successivamente, purché gli stessi siano stati oggetto di precedenti autorizzazioni o varianti, anche se non impugnate. Pertanto, il Comune non è tenuto a valutare la domanda di concessione edilizia alla luce della nuova normativa urbanistica, ma può concludere il procedimento applicando la disciplina previgente, anche in presenza di opere realizzate in assenza di titolo, purché le stesse siano state successivamente autorizzate con varianti. L'Amministrazione, in tali casi, non deve attendere il passaggio in giudicato della sentenza che ha annullato il precedente provvedimento di diniego, essendo tenuta a dare immediata esecuzione alla pronuncia giurisdizionale.