Cassazione penale Sez. I sentenza n. 60 del 28 aprile 1983

ECLI:IT:CASS:1983:60PEN

Massima

Massima ufficiale
La legge 12 agosto 1982, n. 532, nel prevedere il riesame dei provvedimenti restrittivi della liberta' personale da parte del tribunale del capoluogo di provincia, a cui e' affidata anche la cognizione degli appelli incidentali originariamente attribuiti al giudice istruttore e alla sezione istruttoria, deve ritenersi analogicamente applicabile ai procedimenti riguardanti i minori. Ne deriva che dei nuovi strumenti di controllo, nonostante il silenzio del legislatore, e' investito pure il tribunale per i minorenni, la cui legge istitutiva non ha carattere eccezionale e non e', pertanto, avulsa dalle direttive fondamentali dell'ordinamento. (Nella specie, sulla base dell'enunciato principio, e' stato risolto il contrasto tra il tribunale ordinario e quello per i minorenni, essendosi quest'ultimo rifiutato di provvedere sulla istanza di riesame proposta dall'imputato, minore degli anni 18, sul presupposto che la competenza appartenesse al giudice ordinario. Si e' precisato che al tribunale per i minorenni spetta inoltre la cognizione dell'appello avverso le ordinanze sulla scarcerazione e in tema di liberta' provvisoria, rilevandosi la irrilevanza della circostanza che le anzidette ordinanze, a norma dell'art. 13 del R.D. 20 luglio 1934, n. 1404, vengono emesso dallo stesso tribunale, il quale viene cosi' ad assumere, in tempi successivi, la funzione di organo di primo e di secondo grado, in quanto - si e' detto - simile anomalia, consistente - per l'appunto - nell'atteggiarsi incoerente dei mezzi e dei gradi delle impugnazioni, rientra nella discrezionalita' del legislatore, salvo quanto previsto nell'art. 111 della costituzione per quel che concerne i ricorsi per cassazione contro le sentenze ed i provvedimenti sulla liberta' personale).

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