Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 2634 del 24 gennaio 2022

ECLI:IT:CASS:2022:2634PEN

Massima

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Il funzionario pubblico che, abusando della propria posizione, accetta denaro o altre utilità da privati al fine di favorirli nell'esercizio delle proprie funzioni amministrative, commette il reato di corruzione per l'esercizio della funzione di cui all'art. 318 c.p. Tale condotta integra un grave indizio di colpevolezza e giustifica l'adozione di misure cautelari, in ragione del pericolo di recidiva nell'esercizio di pubbliche funzioni, desumibile dal persistente legame con i soggetti corruttori. Tuttavia, la revoca di ogni misura cautelare, in assenza di una richiesta di riparazione per ingiusta detenzione, rende il ricorso inammissibile per sopravvenuta carenza di interesse, senza condanna alle spese processuali o sanzioni.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Presidente

Dott. DE AMICIS Gaetano - Consigliere

Dott. GIORGI Maria S. - rel. Consigliere

Dott. AMOROSO Riccardo - Consigliere

Dott. VIGNA Maria Sabina - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la ordinanza del 20/05/2021 del Tribunale di Catanzaro, sezione per il riesame;
Visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dr. Maria Silvia Giorgi;
letta la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. Lettiteri Nicola, che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' o il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Il Tribunale di …

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