Cassazione penale Sez. I sentenza n. 4469 del 30 gennaio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:4469PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Le dichiarazioni convergenti e attendibili di più collaboratori di giustizia, che attribuiscano specifici atti o comportamenti indicativi del consapevole apporto dell'accusato al perseguimento degli interessi di un'associazione di stampo mafioso, sono idonee a configurare i gravi indizi di colpevolezza necessari per l'emissione di una misura cautelare, anche in assenza di autonoma rilevanza penale di tali atti o comportamenti. Inoltre, è possibile il concorso formale tra il reato di associazione di stampo mafioso e quello di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, quando la medesima associazione sia finalizzata alla commissione di entrambe le tipologie di reati.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GIORDANO Umberto - Presidente

Dott. ZAMPETTI Umberto - Consigliere

Dott. SANDRINI ((omissis)) - Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - rel. Consigliere

Dott. BONI Monica - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 4852/2013 TRIB. LIBERTA' di NAPOLI, del 01/07/2013;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. GIACOMO ROCCHI;

sentite le conclusioni del PG Dott. DI POPOLO Angelo che ha chiesto la declaratoria di inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Il…

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