Cassazione penale Sez. I sentenza n. 19344 del 21 aprile 2017

ECLI:IT:CASS:2017:19344PEN

Massima

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Il reato di associazione di tipo mafioso, essendo un reato permanente, può continuare a consumarsi anche successivamente all'emissione di una misura cautelare o alla pronuncia di una sentenza di condanna, fino a quando non intervenga un atto di desistenza volontaria o legale, rappresentato dalla sentenza di condanna definitiva. Ai fini dell'applicazione della disciplina della continuazione, l'identità del disegno criminoso deve essere valutata dal giudice sulla base di elementi quali la distanza cronologica tra i fatti, le modalità della condotta, la tipologia dei reati, il bene tutelato, l'omogeneità delle violazioni, la causale, le condizioni di tempo e di luogo, senza che sia necessaria la ricorrenza di tutti tali elementi, essendo sufficiente la presenza di alcuni di essi purché significativi. In particolare, nel caso di reati associativi, la carcerazione o la condanna definitiva non interrompono necessariamente il vincolo della continuazione, in quanto tali eventi possono essere considerati prevedibili eventualità nell'ambito di contesti delinquenziali di stampo mafioso, ove il segmento di condotta associativa successivo a tali eventi trovi la sua spinta psicologica nel pregresso accordo per il sodalizio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VECCHIO Massimo - Presidente

Dott. NOVIK Adet Toni - Consigliere

Dott. TARDIO Angela - Consigliere

Dott. MAZZEI Antonella P. - Consigliere

Dott. MANCUSO Luigi F. - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 159/2015 CORTE APPELLO di CATANIA, del 23/10/2015;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. LUIGI FABRIZIO MANCUSO;
Letta la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Dott. Romano Giulio, Sostituto Procuratore Generale della Repubblica presso questa Corte, il quale ha concluso chiedendo l'annullamento con rinvio del provvedimento impugnato.
RITENUTO IN FATTO
1. Con istan…

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