Cassazione penale Sez. I sentenza n. 15995 del 19 aprile 2016

ECLI:IT:CASS:2016:15995PEN

Massima

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Il direttore di una testata giornalistica risponde a titolo di colpa, ai sensi dell'art. 57 c.p., per il reato di diffamazione a mezzo stampa commesso attraverso la pubblicazione di un articolo diffamatorio, qualora non abbia esercitato il dovuto controllo sul contenuto della pubblicazione, pur in assenza di elementi che dimostrino il suo concorso nel delitto o la sua consapevolezza dell'illiceità del contenuto dell'articolo. Tuttavia, la remissione di querela da parte del soggetto offeso, validamente espressa ed accettata, determina l'estinzione del reato, senza che il giudice possa esaminare le questioni relative alle statuizioni civili, in quanto la ratio dell'art. 578 c.p.p. è quella di evitare che cause estintive del reato, indipendenti dalla volontà della parte, possano frustrare il diritto al risarcimento e alla restituzione in favore della persona danneggiata dal reato, qualora sia già intervenuta sentenza di condanna di primo grado.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIOTTO Maria Cristina - Presidente

Dott. BONITO Francesco - Consigliere

Dott. MANCUSO Luigi Fabrizio - Consigliere

Dott. ESPOSITO Aldo - Consigliere

Dott. MINCHELLA Antonio - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 4822/2014 CORTE APPELLO di MILANO, del 04/12/2014;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 18/01/2016 la relazione fatta dal Consigliere Dott. MINCHELLA ANTONIO;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. DELEHAYE Enrico, che ha concluso per annullamento senza rinvio;
udito il difensore Avv. (OMISSIS), che si e' riportato alle ragioni del ricorso.
RILEVATO IN FATTO
In data (OMISSI…

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