Cassazione penale Sez. I sentenza n. 26612 del 7 luglio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:26612PEN

Massima

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Il reato di associazione per delinquere non può essere desunto dalla sola commissione di reati rientranti nel programma criminoso, ma richiede la prova dell'effettiva esistenza di un vincolo associativo, caratterizzato dalla coscienza e volontà dei partecipi di far parte di un'organizzazione strutturata e finalizzata alla realizzazione di una pluralità indeterminata di delitti. Pertanto, ai fini della configurabilità del reato associativo, non è sufficiente dimostrare la mera esecuzione di singoli reati da parte dei concorrenti, essendo necessario accertare l'affectio societatis, ovvero l'adesione consapevole e volontaria al programma criminoso comune. In assenza di una compiuta motivazione in ordine agli elementi indiziari che dimostrino il concreto e consapevole apporto del singolo indagato all'associazione per delinquere, non può ritenersi integrato il requisito della gravità indiziaria richiesto per l'applicazione della misura cautelare.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GIORDANO Umberto - Presidente

Dott. CAIAZZO Luigi Pietro - Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - rel. Consigliere

Dott. BONITO Francesco M.S. - Consigliere

Dott. BARBARISI Maurizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

DE. PA. RO. N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 969/2010 TRIB. LIBERTA' di CATANZARO, del 05/08/2010;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ALDO CAVALLO;

sentite le conclusioni del PG Dott. CEDRANGOLO Oscar, il quale ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. De. Pa. Ro. ricorre, per il tramite del suo difensore, avverso l'ordinanz…

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