Cassazione penale Sez. V sentenza n. 43806 del 25 ottobre 2013

ECLI:IT:CASS:2013:43806PEN

Massima

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L'espressione di commenti offensivi e lesivi del decoro di una persona, anche se pronunciati in un contesto informale come quello di una discussione tra privati, assume rilevanza penale qualora avvenga in un luogo pubblico come l'aula di un tribunale, in quanto tale contesto conferisce maggiore gravità e pubblicità all'offesa, a prescindere dalla natura della questione oggetto del contendere. Il giudice è tenuto a valutare l'offesa non solo sulla base del significato letterale delle parole utilizzate, ma anche in considerazione del contesto in cui esse sono state pronunciate, essendo sufficiente che le espressioni usate siano idonee a ledere il decoro e la reputazione della persona offesa, a prescindere dall'intenzione di chi le ha proferite. Pertanto, l'utilizzo di frasi come "lei è matta" in un'aula di giustizia, anche se pronunciate in un contesto di discussione informale, integra il reato di ingiuria, in quanto lesive del decoro della persona offesa, a prescindere dalla rilevanza oggettiva della questione sottostante. Il giudice di merito è tenuto a valutare la gravità dell'offesa non solo sulla base del significato letterale delle parole utilizzate, ma anche in considerazione del contesto in cui esse sono state pronunciate, essendo sufficiente che le espressioni usate siano idonee a ledere il decoro e la reputazione della persona offesa, a prescindere dall'intenzione di chi le ha proferite.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FERRUA Giuliana - Presidente

Dott. BEVERE Antonio - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nata a (OMISSIS);

avverso la sentenza emessa il 06/07/2011 dal Tribunale di Asti;

visti gli atti, la sentenza impugnata e il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ((omissis));

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. ((omissis)), che ha concluso chiedendo l'annullamento senza rinvio della sentenza impugnata, perche' il fatto non sussiste.

RITENUTO IN FATTO

Il difensore di (OM…

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