L'amministrazione pubblica, nell'esercizio del potere di autotutela, può sospendere temporaneamente gli effetti di un proprio provvedimento amministrativo al fine di svolgere le necessarie verifiche istruttorie, ma tale potere cautelare può essere legittimamente esercitato solo in presenza di gravi e comprovate ragioni, con adeguata e puntuale motivazione, senza che sia sufficiente il mero sospetto di irregolarità da parte di alcuni destinatari del provvedimento. L'amministrazione non può pertanto disporre la sospensione generalizzata degli effetti di un atto di riconoscimento di un beneficio economico in favore di tutti i dipendenti interessati, senza aver previamente accertato in modo specifico e puntuale la sussistenza di dichiarazioni non veritiere da parte di ciascuno di essi. Inoltre, l'amministrazione non può invocare in sede giudiziale la nullità di un proprio precedente provvedimento favorevole ai dipendenti, quale giustificazione della sospensione, qualora tale vizio non risulti espressamente previsto dalla legge e non sia stato dedotto nell'atto impugnato, costituendo ciò una inammissibile integrazione postuma della motivazione.