Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 22484 del 27 maggio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:22484PEN

Massima

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Il comportamento violento e minaccioso nei confronti di un pubblico ufficiale, pur originato dalla contestazione di una contravvenzione, non integra il reato di minaccia a pubblico ufficiale di cui all'art. 336 c.p. qualora tale condotta sia causalmente svincolata dalla finalità di costringere il pubblico ufficiale a compiere o omettere un atto del suo ufficio. In tal caso, la condotta può invece integrare il reato di ingiuria aggravata dalla qualità di incaricato di pubblico servizio della persona offesa, ai sensi degli artt. 594 e 341 c.p., comma 4, laddove la minaccia rimanga nell'ambito della mera manifestazione offensiva, espressione di malanimo o disprezzo, a fronte di un atto di ufficio già compiuto. La distinzione tra i due reati risiede nella finalità specifica della condotta minatoria, diretta nel primo caso a costringere il pubblico ufficiale, mentre nel secondo caso la minaccia rimane nell'ambito della mera offesa. Pertanto, qualora la condotta violenta e minacciosa sia posta in essere successivamente e in modo causalmente svincolato rispetto all'atto di ufficio già compiuto, essa integra il reato di ingiuria aggravata e non quello di minaccia a pubblico ufficiale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Presidente

Dott. TRONCI Andrea - rel. Consigliere

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Consigliere

Dott. CALVANESE Ersilia - Consigliere

Dott. SCALIA Laura - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 16/12/2013 della CORTE APPELLO di BRESCIA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 10/05/2016, la relazione svolta dal Consigliere ANDREA TRONCI;
Udito il Procuratore Generale in persona del ROBERTO ANIELLO, che ha concluso per il rigetto del ricorso;
Udito il difensore Avv. (OMISSIS), che ha chiesto l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza in data 16.12.2013 …

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