Il reato di associazione con finalità di terrorismo e di eversione dell'ordine democratico di cui all'art. 270-bis c.p. richiede, ai fini della sua configurabilità, la prova dell'esistenza di una struttura organizzativa dotata di una sufficiente stabilità e consistenza oggettiva, tale da consentire il compimento di azioni esterne violente e dimostrative della sua effettività, non essendo invece sufficiente la mera adesione ideologica alle teorie eversive o la semplice riunione periodica dei partecipi per discutere di tali idee, in assenza di elementi che comprovino il passaggio concreto all'azione e la realizzazione di un programma comune di azioni violente. Pertanto, il giudice deve procedere ad un'attenta e puntuale valutazione degli elementi di fatto, evitando di basarsi su meri indizi o su interpretazioni logicamente deboli o contraddittorie, al fine di accertare l'effettiva sussistenza dei requisiti strutturali e organizzativi propri dell'associazione di cui all'art. 270-bis c.p., nonché il concreto contributo causale di ciascun indagato alla realizzazione del programma associativo.