Il requisito della precarietà e amovibilità delle strutture edilizie realizzate in aree sottoposte a vincolo paesaggistico non implica necessariamente l'obbligo di rimozione stagionale delle medesime, dovendo l'Amministrazione procedere ad una puntuale valutazione, caso per caso, circa la sussistenza di concreti ed effettivi profili di compromissione della percezione d'insieme del paesaggio e della possibilità di fruizione pubblica dell'arenile nel corso della stagione invernale, nonché circa l'eventuale maggior danno o pericolo per l'ambiente derivante dalle attività di rimozione e ricollocazione rispetto al mantenimento in situ dei manufatti. L'imposizione della clausola di stagionalità, pertanto, deve essere adeguatamente motivata sulla base di specifiche allegazioni istruttorie, non potendo essere disposta in via automatica in ragione del solo requisito della precarietà costruttiva delle opere. Il principio di proporzionalità e ragionevolezza impone, inoltre, che il periodo di mantenimento delle strutture sia calibrato in relazione alla concreta destinazione d'uso delle medesime e alle esigenze di tutela del paesaggio, senza che possa essere automaticamente limitato alla sola stagione estiva.