Cassazione penale Sez. I sentenza n. 40545 del 26 ottobre 2022

ECLI:IT:CASS:2022:40545PEN

Massima

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Il giudice, nel disporre l'applicazione provvisoria di una misura di sicurezza in favore di un soggetto riconosciuto incapace di intendere e di volere, è tenuto a motivare in modo adeguato in ordine alla sussistenza dei presupposti di legge, in particolare in relazione alla gravità indiziaria e alla pericolosità sociale, anche attraverso il richiamo alle risultanze di precedenti provvedimenti. Ove la motivazione, pur sintetica, raggiunga il livello minimo richiesto, il tribunale del riesame ha il potere-dovere di integrarla, senza che ciò determini nullità del provvedimento. La scelta della misura di sicurezza più idonea a fronteggiare la pericolosità sociale del soggetto, tenuto conto delle sue condizioni di salute mentale, rientra nella discrezionalità del giudice di merito, il cui apprezzamento non è sindacabile in sede di legittimità se sorretto da adeguata motivazione logica e coerente con il quadro probatorio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BONI Monica - Presidente

Dott. FIORDALISI Domenico - Consigliere

Dott. CENTOFANTI Frances - rel. Consigliere

Dott. APRILE Stefano - Consigliere

Dott. CAPPUCCIO Daniele - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 23/02/2022 del Tribunale di Roma;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott. Francesco Centofanti;
lette le conclusioni del Pubblico ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. LOY M. Francesca, che ha chiesto il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. (OMISSIS), affetto da disturbi psichiatrici, era tratto in arresto, il 16 dicembre 2021, per avere…

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