Il Tribunale Amministrativo Regionale, nel respingere il ricorso avverso il provvedimento che ha dichiarato inammissibile l'istanza di accertamento di compatibilità paesaggistica di un manufatto abusivo, afferma che: Il provvedimento di diniego dell'accertamento di compatibilità paesaggistica è legittimo, in quanto l'Amministrazione regionale, pur non pronunciandosi nel merito sulla compatibilità paesaggistica ai sensi dell'art. 167 del D.lgs. n. 42/2004, ha correttamente dichiarato l'inammissibilità dell'istanza, in considerazione della pendenza di una richiesta di condono edilizio presentata presso il Comune competente ai sensi della L. n. 326/2003, in base alla quale la competenza sull'accertamento di compatibilità paesaggistica è rimessa ai Comuni. Inoltre, il Tribunale afferma che il manufatto abusivo realizzato, costituendo volume utile, non può essere qualificato come mero volume tecnico escluso dal controllo paesaggistico, né come intervento di manutenzione straordinaria esente da tale controllo, in quanto l'incremento volumetrico è vietato ai fini della tutela paesaggistica, a prescindere dalla destinazione d'uso del volume aggiunto.