Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La responsabilità penale per il reato di lesioni personali può essere attribuita all'imputato sulla base di elementi probatori diretti, quali le dichiarazioni della persona offesa e le risultanze di accertamenti medici, anche in assenza di testimoni oculari dell'aggressione, purché vi siano circostanze oggettive che rendano plausibile la ricostruzione dei fatti fornita dalla vittima e non emergano elementi che ne inficino l'attendibilità. In particolare, il fatto che la persona offesa sia imputata in un altro procedimento penale a carico dell'imputato non comporta di per sé l'inattendibilità delle sue dichiarazioni, qualora non vi siano specifici motivi per ritenere che essa abbia agito con l'intento di simulare l'aggressione subita. Inoltre, la mancanza di lesioni ulteriori rispetto a quelle riscontrate non esclude la responsabilità dell'imputato, ove risulti comunque provato che egli abbia posto in essere una condotta violenta nei confronti della vittima. Infine, la prova della capacità di intendere e di volere dell'imputato al momento del fatto non è necessaria ai fini della sua responsabilità penale, qualora il disturbo psico-fisico lamentato risulti meramente transitorio e non idoneo ad incidere sulla sua imputabilità.