Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza breve n. 13878 del 2015

ECLI:IT:TARLAZ:2015:13878SENB

Massima

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Il proprietario di un'area espropriata non può essere destinatario di un ordine di demolizione di opere abusive realizzate sulla stessa area, in quanto estraneo alla violazione, essendo venuto meno il suo titolo di proprietà a seguito dell'espropriazione. L'amministrazione, nel procedimento sanzionatorio, deve individuare correttamente il soggetto responsabile dell'abuso, senza estendere l'ordine di demolizione a soggetti che non hanno più alcuna relazione giuridica e fattuale con l'area interessata dall'intervento edilizio abusivo. Il principio di legalità e di correttezza dell'azione amministrativa impone all'amministrazione di procedere all'accertamento della titolarità del bene e della responsabilità dell'abuso, prima di adottare il provvedimento sanzionatorio, al fine di evitare l'irrogazione di sanzioni a carico di soggetti estranei alla violazione. L'amministrazione non può prescindere dall'esame della situazione giuridica e fattuale del bene oggetto dell'abuso, essendo tenuta a verificare con precisione la legittimazione passiva del destinatario del provvedimento sanzionatorio, in ossequio ai principi di legalità, imparzialità e buon andamento dell'azione amministrativa. Il proprietario espropriato, non avendo più alcun titolo di possesso o detenzione sull'area, non può essere considerato responsabile di abusi edilizi realizzati successivamente all'espropriazione, in quanto estraneo alla violazione. L'amministrazione, pertanto, non può adottare provvedimenti sanzionatori nei confronti di soggetti che non rivestono più alcun ruolo giuridico rispetto all'area interessata dall'abuso, essendo tenuta a individuare correttamente il responsabile della violazione.

Sentenza completa

N. 10477/2015
REG.RIC.

N. 13878/2015 REG.PROV.COLL.

N. 10477/2015 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Prima Quater)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

ex
art. 60 cod. proc. amm.;
sul ricorso numero di registro generale 10477 del 2015, proposto da:
((omissis)), ((omissis)), ((omissis)), rappresentati e difesi dagli avv.ti ((omissis)) e ((omissis)), presso lo studio dei quali elettivamente domiciliano in Roma, ((omissis)), 106;

contro

Roma Capitale, rappresentata e difesa dall'avv. ((omissis)), con la quale elettivamente domicilia presso gli uffici dell’Avvocatura comunale in Roma, via del Tempio di Giove, n.21;

nei confronti di

Unione Sportiva Centocelle, ((omissis));

per l'annullamento

della d.d. di Roma Capitale n. 1808 del 26 maggio 2015 …

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