Cassazione penale Sez. V sentenza n. 18532 del 24 aprile 2013

ECLI:IT:CASS:2013:18532PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: L'appartenenza di un soggetto ad un'associazione di tipo mafioso, accertata con sentenza passata in giudicato, fa presumere anche in epoca successiva la sua pericolosità sociale ai fini dell'applicazione di misure di prevenzione, salvo che non sia positivamente dimostrato il suo recesso dal vincolo associativo. Tale presunzione si fonda sulla verifica del ruolo concretamente svolto dal soggetto all'interno del sodalizio, in modo da consentire di escludere l'impossibilità che tale ruolo venga ricoperto anche in futuro, nonché sulla valutazione dei comportamenti tenuti dallo stesso prevenuto nel periodo intercorso tra l'accertamento del reato e il momento di applicazione della misura. Inoltre, la norma contenuta nell'art. 2-ter della legge n. 575 del 1965 (ora art. 26, comma 1, del d.lgs. n. 159 del 2011) autorizza il sequestro e la confisca dei beni di cui la persona sottoposta a procedimento di prevenzione risulta poter disporre direttamente o indirettamente, comprendendo tra questi, per presunzione relativa di legge, anche i beni del coniuge, dei figli e degli altri conviventi, gravando su questi ultimi l'onere di dimostrare l'esclusiva disponibilità del bene per sottrarlo alla confisca. Infine, il giudice ha l'obbligo tassativo di dichiarare la nullità degli atti di disposizione fittiziamente intestati o trasferiti a terzi, al verificarsi del presupposto di cui all'art. 2-ter, comma 1, lett. d), della legge n. 575 del 1965 (ora art. 26, comma 1, del d.lgs. n. 159 del 2011), anche d'ufficio in sede di impugnazione, a prescindere dalla mancata impugnazione del pubblico ministero.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. TERESI Alfredo - Presidente

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. OLDI P. - rel. Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

Dott. DEMARCHI ALBENGO Paolo G - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);

2. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);

3. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso il decreto del 21/12/2011 della Corte di appello di Palermo;

visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere Dott. OLDI Paolo;

lette le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. STABILE Carmine, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.

RITEN…

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