Cassazione penale Sez. V sentenza n. 19708 del 8 maggio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:19708PEN

Massima

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Il reato di violenza privata (art. 610 c.p.) si configura quando la condotta dell'agente, anche se di breve durata, sia idonea a privare coattivamente la vittima della libertà di determinazione e di azione, costringendola a fare, tollerare o omettere qualcosa contro la propria volontà. A tal fine, è irrilevante che la vittima sia poi riuscita a proseguire il proprio percorso, essendo sufficiente che vi sia stata una temporanea compressione della sua libertà di movimento. Inoltre, il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nella valutazione circa la concessione delle attenuanti generiche, potendo legittimamente negarle anche in presenza di elementi favorevoli all'imputato, purché dia conto in motivazione degli elementi ritenuti decisivi o comunque rilevanti ai fini della decisione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SABEONE Gerardo - Presidente

Dott. MAZZITELLI Caterina - Consigliere

Dott. ROMANO Giulio - Consigliere

Dott. SESSA Renata - rel. Consigliere

Dott. SCORDAMAGLIA Irene - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 13/07/2016 della CORTE APPELLO di ROMA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. RENATA SESSA;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dr. MARINELLI FELICETTA, che ha concluso chiedendo per l'inammissibilita';
il difensore della parte civile deposita conclusioni scritte e nota spese del…

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