Il Comune non può adottare un'ordinanza contingibile e urgente per imporre al proprietario di un immobile il ripristino di condizioni di salubrità degli ambienti locati, in assenza di un effettivo pericolo per l'incolumità pubblica o la necessità di tutelare l'igiene e la salute del singolo cittadino. L'intervento del Comune è illegittimo quando la situazione di mancata salubrità degli ambienti è riconducibile a comportamenti e abitudini scorrette del conduttore, senza che sia dimostrata l'urgenza e l'indifferibilità dell'intervento pubblico. L'adozione di ordinanze contingibili e urgenti ai sensi dell'art. 50, comma 5, del d.lgs. n. 267/2000 è consentita solo in presenza di effettive ed imminenti esigenze di tutela della salute pubblica, non potendo essere utilizzata per risolvere controversie di natura privatistica tra proprietario e conduttore.