Cassazione penale Sez. II sentenza n. 12864 del 30 marzo 2016

ECLI:IT:CASS:2016:12864PEN

Massima

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Il reato di appropriazione indebita si configura quando l'agente si appropria di una cosa mobile altrui, mobile che egli detiene a qualsiasi titolo, senza il consenso del proprietario e con l'intenzione di trarne profitto per sé o per altri. Ai fini della configurabilità del reato, non è necessario che l'agente abbia agito con dolo specifico di lucro, essendo sufficiente il dolo generico, ovvero la coscienza e volontà di appropriarsi indebitamente della cosa altrui. Inoltre, il reato si perfeziona nel momento in cui l'agente compie atti idonei a sottrarre definitivamente la cosa alla disponibilità del proprietario, a prescindere dall'effettivo conseguimento di un profitto. Pertanto, la Corte di Cassazione, nell'affermare la responsabilità penale dell'imputato per il reato di appropriazione indebita, ha ritenuto che la condotta dell'imputato, consistita nell'essersi appropriato indebitamente di un motociclo e di una somma di denaro di proprietà della parte offesa, integrasse pienamente gli elementi costitutivi del reato, senza che assumano rilievo eventuali pretese dell'imputato sulla titolarità dei beni appropriati, trattandosi di questioni di mero merito precluse in sede di legittimità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GENTILE Mario - Presidente

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. CERVADORO Mirella - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - rel. Consigliere

Dott. PELLEGRINO Andrea - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 26/06/2014 della Corte di Appello di Potenza;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. G. Rago;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. ((omissis)), che ha concluso chiedendo l'inammissibilita'.
FATTO E DIRITTO
1. Con sentenza in data 26/06/2014, la Corte di Appello di Potenza confermava la sentenza pronunciata in data 11/01/20…

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