Cassazione penale Sez. II sentenza n. 37395 del 10 ottobre 2024

ECLI:IT:CASS:2024:37395PEN

Massima

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Il tentativo di reato è punibile non solo quando l'esecuzione è compiuta, ma anche quando l'agente ha posto in essere uno o più atti (non necessariamente esecutivi) che indichino, in modo inequivoco, la sua volontà di voler compiere un determinato delitto. Ai fini della configurabilità del tentativo, rilevano non solo gli atti esecutivi veri e propri, ma anche quegli atti che, pur classificabili come "preparatori", facciano fondatamente ritenere che l'agente, avendo definitivamente approntato il piano criminoso in ogni dettaglio, abbia iniziato ad attuarlo, che l'azione abbia la significativa probabilità di conseguire l'obiettivo programmato e che il delitto sarà commesso, salvo il verificarsi di eventi non prevedibili indipendenti dalla volontà del reo. L'univocità degli atti deve essere necessariamente letta alla luce delle circostanze conosciute dall'agente ed in vista delle quali egli abbia iniziato ad attuare il proprio proposito criminoso; l'atto può assumere valenza "univoca" proprio in considerazione dell'obiettivo prefissosi dall'agente e che rappresenta un elemento "esterno" alla condotta che, tuttavia, ne rivela la univoca direzione. Ai fini della configurabilità del concorso nel reato di illecita detenzione e porto d'arma, è irrilevante il mancato intervento materiale dell'imputato durante la fase esecutiva del reato programmato, essendo sufficiente la sua partecipazione all'ideazione e alla preparazione del reato da commettere con armi.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta da

Dott. PELLEGRINO Andrea - Presidente

Dott. CIANFROCCA Pierluigi - Relatore

Dott. CALVISI Michele - Consigliere

Dott. NICASTRO Giuseppe - Consigliere

Dott. FLORIT Francesco - Consigliere

ha pronunciato la seguente
SENTENZA
sui ricorsi proposti nell'interesse di
Bi.Eg., nato a S, il (Omissis),
Pe.Vi., nato a F il (Omissis),
Fi.Co., nato a F il (Omissis),
contro la sentenza della Corte d'appello di Lecce del 29.11.2023;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed i ricorsi;
udita la relazione svolta dal consigliere Pierluigi Cianfrocca;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Gaspare Sturzo, che ha concluso per il rigetto dei ricorsi;
udito l'Avv. Mi.Fi., in difesa di Pe.Vi. e Fi.Co., che si riporta ai motivi di ricorso insistendo per l'accogl…

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